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Introduzione.
La frequenza del diabete nei bambini è in continuo aumento.
In particolare la malattia tende a comparire in bambini sempre più piccoli.
La cosa più importante da ricordare è che se il tuo bambino beve e urina tanto, anche di notte, oppure ha ripreso a fare la pipì a letto, chiama il pediatra.
Ma cos’è il diabete? Perchè la glicemia è alta? Quali sono i sintomi?
Vediamo.
Il diabete. Una malattia descritta già nei papiri egiziani
Le urine dolci come il miele
II Diabete Mellito è una malattia antica; era già conosciuta 20 secoli fa e se ne ritrovano le tracce nella storia della medicina.
La parola “diabete” deriva dal greco e significa sifone o fontana (perchè i pazienti urinavano continuamente, come una fontana appunto).
La parola “mellito” significa dolce come il miele, rifacendosi alla presenza di zucchero nelle urine.
Gli egiziani hanno citato la malattia diabetica in un papiro che risale al 1550 a.c. Nella medicina tradizionale indiana, che risale al V secolo d.C., i medici avevano scoperto che le urine dei pazienti con diabete attiravano le mosche.
A lungo nella storia della medicina si pensò che il diabete fosse una malattia renale; nel 1679 un medico inglese, Thomas Willis, descrisse come “magnificamente dolci” le urine dei pazienti diabetici.
Infatti per fare la diagnosi si “assaggiavano” le urine.
Non so se avrei fatto il medico allora!!
Circa 100 anni dopo un medico di Oxford per primo osservò che c’erano alti livelli di zucchero nel sangue dei diabetici; ciò lo spinse a supporre che lo zucchero venisse perso con le urine prima di essere utilizzato.
La scoperta dell’insulina
Solo nel 1889 venne scoperta la chiave per capire la reale causa della malattia diabetica.
In quell’anno infatti Paul Langherans scoprì che all’interno del tessuto pancreatico erano presenti dei gruppi di cellule non connessi con gli altri processi digestivi pancreatici; inoltre egli osservò che se queste cellule venivano danneggiate si sviluppava una situazione simile al diabete.
Da allora queste cellule vennero chiamate “Isole di Langherans” e si cominciò a pensare che fossero in grado di produrre una sostanza chimica (ormone) in grado di opporsi al diabete.
Questi studi furono confermati da Von Mering e Minkoswki che scoprirono come era possibile causare il diabete in un animale da esperimento con la rimozione del pancreas.
Da allora tutti gli sforzi dei ricercatori si indirizzarono ad individuare l’estratto pancreatico che fosse in grado di curare il diabete che fino ad allora era una malattia incurabile.
Per prolungare la sopravvivenza per uno o due anni, l’unica soluzione era una dieta rigidissima e assolutamente povera di calorie, qualche centinaio al giorno. I bambini diventavano così magrissimi, ma almeno sopravvivevano per qualche anno o mese in più.
Finalmente, nel 1921 i canadesi Banting e Best isolarono l’insulina e la utilizzarono nel famoso esperimento sul cane Margjorie, tenuto in forma nonostante l’assenza del pancreas.
II giovane Leonard Thomson è passato alla storia come il primo diabetico curato con l’insulina nel 1922; dopo alcuni anni l’insulina fu posta in commercio e ad essa devono la vita milioni di persone.
Ma a cosa serve l’insulina? E cosa succede quando manca o non funziona?
Per poter produrre qualsiasi tipo di attività fisica, mentale o metabolica, il nostro corpo ha bisogno di energia che gli viene fornita dalle cellule attraverso la combustione di un carburante di prima scelta rappresentato dal glucosio.
II glucosio è uno zucchero semplice di vitale importanza come fonte di energia per tutte le cellule dell’organismo, in particolare per il cervello ed i muscoli.
Ad ogni pasto introduciamo nel nostro organismo numerosi alimenti come pane, pasta, patate, frutta che contengono gli zuccheri.
Questi zuccheri, durante i processi digestivi, vengono trasformati in glucosio che può così attraversare la parete del piccolo intestino ed entrare nel sangue dove si accumula.
Cosa fa l’insulina?
Il glucosio, per poter essere utilizzato, ha bisogno dell’insulina che, come una chiave, apre la porta delle cellule consentendo al glucosio di entrarvi.
La quantità glucosio in eccesso, sempre grazie all’insulina, viene depositata nel fegato sotto forma di glicogeno e nelle cellule adipose sotto forma di trigliceridi: queste costituiscono le riserve di carburante a cui attingere durante il digiuno grazie all’azione del glucagone (ormone ad azione opposta all’insulina).
Quindi la funzione dell’insulina è quella di regolare i livelli di zucchero nel sangue.
Il pancreas delle persone che non hanno il diabete infatti produce insulina giorno e notte per mantenere il glucosio nel sangue a livelli costanti, non troppo bassi né troppo alti.
Avere il diabete significa che non viene prodotta insulina in quantità sufficiente per soddisfare le esigenze dell’organismo con il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue.
I due tipi principali di diabete.
Diabete Mellito di Tipo I
Questa forma di Diabete rappresenta circa il 25% del totale di tutti i pazienti diabetici, e il 90% dei casi di diabete nei bambini.
Può colpire persone di ogni età ma si presenta maggiormente nella fascia compresa tra 0 e 30 anni, con due picchi di incidenza uno attorno ai 5 anni ed uno più importante tra i 10 e i 12 anni, durante lo sviluppo puberale.
In Italia l’incidenza annuale (numero di nuovi casi in un anno) è diversa da regione a regione con un massimo in Sardegna; in Lombardia e nelle altre regioni del continente questa incidenza è di 8-10 casi ogni 100.000 abitanti/anno, mentre in Sardegna è circa cinque volte tanto.
Cause del diabete tipo I
Questo tipo di diabete è determinato dalla distruzione delle cellule che producono insulina, raccolte nelle Isole di Langherans nel pancreas.
Ciò conduce ad una progressiva diminuzione della produzione di insulina, con il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue.
Oggi sappiamo che il Diabete Mellito di Tipo I è una malattia autoimmune.
Cosa significa?
II nostro sistema immunitario, che ha la funzione di difenderci dagli agenti estranei all’organismo, come batteri e virus, per motivi che ancora non si conoscono attacca le proprie cellule di Langherans, proprio come normalmente fa per un agente esterno.
Questo processo distruttivo, dal momento in cui si innesca, è molto lento e può richiedere anche diversi anni per giungere a termine.
Infatti, spesso diversi mesi o anni prima della comparsa del diabete, nel diabete tipo I si possono trovare nel sangue degli auto-anticorpi specifici.
I primi sintomi della malattia insorgono quando circa l ’80-90 % delle cellule sono state distrutte, quindi al momento dell’esordio clinico è ancora presente una certa quota di cellule che producono insulina.
Per questo motivo, durante i primi 6-12 mesi di malattia, il fabbisogno insulinico è basso ed in alcuni casi va riducendosi fino alla sospensione delle iniezioni, la così detta “Luna di Miele”.
Difficilmente questa situazione dura più di un anno dall’esordio; infatti dopo questo periodo tutte le cellule sono state irreversibilmente distrutte.
Ma come avviene il processo che porta” disregolazione” del sistema immunitario?
A tutt’oggi non sono note le cause che innescano questa meccanismo distruttivo ed il suo reale svolgimento.
E’ noto tuttavia che non esiste un unico agente causale, ma che la malattia dipende dall’interazione tra loro di diversi fattori.
Predisposizione genetica
Dai genitori vengono trasmessi al bambino dei geni (probabilmente più di 10) che lo predispongono ad avere la malattia diabetica.
Ciò non significa che il diabete si presenterà sicuramente (come avviene per le malattie ereditarie), anzi! La stragrande maggioranza di questi soggetti “predisposti” non lo svilupperà mai, poiché non viene in contatto con l’agente scatenante.
La predisposizione genetica è confermata dal fatto che il 30% dei gemelli identici sviluppano entrambi il diabete e che circa il 5% dei familiari di primo grado (genitori, fratelli e figli) di una persona diabetica diventano diabetici anch’essi.
Fattori ambientali
Vi sono dei virus o delle vaccinazioni che provocano il diabete?
Si suppone che uno o probabilmente più di un fattore presente nell’ambiente sia in grado di innescare il processo distruttivo cioè, in un individuo predisposto, l’attivazione della risposta immunitaria.
Sfortunatamente ad oggi ci sono solo ipotesi (virus?, dieta?, altro?) ma nessun fattore concreto è stato identificato.
Diabete Mellito di Tipo II
È la forma di diabete che colpisce normalmente le persone al di sopra dei 40-50 anni di età ed è associato al sovrappeso.
Questi pazienti rappresentano oggi la maggioranza della popolazione diabetica.
La malattia non è di tipo autoimmune, ma ha una notevole componente ereditaria: infatti circa il 90% dei gemelli identici sono entrambi diabetici.
Il paziente affetto da Diabete tipo II (Non Insulino-Dipendente) produce insulina, poiché il suo pancreas è intatto, ma in quantità non sufficiente per controllare i livelli glicemici.
È facile capire quindi perché questi soggetti, a differenza dei giovani con diabete tipo 1, vengono trattati con la dieta e l’esercizio fisico regolare oppure con l’utilizzo di farmaci che sono in grado di stimolare la secrezione di insulina (ipoglicemizzanti orali).
Soprattutto recentemente, ad esempio in America, Asia e Australia, viene diagnosticato un numero sempre maggiore di diabete tipo II in ragazzi e adolescenti in sovrappeso.
Questo fenomeno è da favorito anche dall’alta prevalenza di obesità infantile
Come posso spiegare a mio figlio cos’è il diabete?
Non è un compito facile.
Da un giorno all’altro vi trovate a dover imparare molte cose, e il vostro bambino deve subire controlli glicemici, iniezioni, esami.
Qui puoi trovare risorse davvero utili, anche storie a fumetti, per rendervi più facile il compito di spiegargli la sua malattia.
Ti presento anche un bellissimo video educativo, in nglese ma con sottotitoli.
Diabete nei bambini. Come si manifesta?
Come e state spiegato, nel Diabete di Tipo I, a causa della insufficiente produzione di insulina, i livelli di zucchero nel sangue aumentano progressivamente.
Quando la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) supera il valore di 180 mg/dl una parte degli zuccheri in eccesso viene eliminata con le urine.
E questo spiega molti dei sintomi.
Sintomi del diabete nei bambini.
Dal momento che lo zucchero ha bisogno di molta acqua per essere diluito, compare frequentemente come primo sintomo cioè l’eliminazione di elevate quantità di urine. Il bambino va sempre in bagno o ha sempre il pannolone pieno.
Quando i livelli di glicemia sono molto alti è necessario alzarsi per urinare anche durante la notte.
E infatti bambini di 3-4 anni che hanno raggiunto l’autonomia, possono ricominciare a bagnare il letto.
Inoltre, dato che vengono persi molti liquidi con le urine, questi devono essere reintegrati; ecco allora che si associa un altro sintomo detto polidipsia, ovvero una sete intensa.
Il bambino vuole bere continuamente.
Poi, come detto sopra, con le urine vengono perse importanti quantità di liquidi che determinano secchezza della cute e delle mucose cioè disidratazione.
Spesso il bambino dimagrisce.
La perdita di peso e spiegata dal fatto che le cellule, pur disponendo di livelli elevati di zucchero nel sangue, a causa della mancanza di insulina non lo possono utilizzare, quindi sfruttano delle fonti energetiche di seconda scelta come grassi di deposito e le proteine muscolari.
Chiaramente poi compare un’intensa stanchezza pur in assenza di attività.
Successivamente, se non si fa la diagnosi e non si interviene con insulina, succede questo.
I grassi utilizzati come carburante “di seconda mano” producono delle scorie, i corpi chetonici (come l’acetone) che vengono eliminati attraverso il sangue, nelle urine e nell’aria espirata (alito acetonemico).
L’acetone aumenta la stanchezza e provoca mal di pancia e vomito.
Se questo processo dura a lungo il bambino va in una condizione grave che si chiama chetoacidosi , che può portare al coma chetoacidotico, grave situazione acuta che richiede il ricovero ospedaliero urgente.
Si può guarire dal diabete giovanile?
Il diabete colpisce in modo improvviso un bambino o un adolescente e tutta la sua famiglia.
Vi è sempre uno sconvolgimento emotivo, con speranze che si mescolano a diverse preoccupazioni per il futuro.
Poco a poco i ragazzi e i loro genitori prendono coscienza di questa situazione inattesa. Essi dovranno adeguarsi e poi, in modo più positivo e attivo, iniziare ad accettarla.
Se la diagnosi è una cosa, la prognosi è un’altra e molto più importante per tutti noi. “Allora dottore, potrà guarire il mio bambino?”
Attualmente sarebbe ipocrita rispondere, senza dubbi, “sì” a questa domanda, però è possibile precisare “non ancora, ma ci sono buone speranze di arrivarci un giorno”.
Come si cura il diabete tipo 1 del bambino?
Nel diabete insulino-dipendente, dato che il pancreas non produce più l’insulina, occorre somministrarla dall’esterno.
L’insulina si può somministrare attualmente solo con iniezioni, poiché se viene assunta per bocca viene distrutta nello stomaco. Come vedremo dopo, l’iniezione è praticamente indolore, poiché l’ago che utilizzano le siringhe (o le penne per iniezione), è molto corto e sottile.
La somministrazione di insulina può essere effettuata anche con particolari strumenti detti microinfusori.
L’insulina è una sostanza (un ormone) molto delicata dal punto di vista biochimico.
Se fosse ingerita, come una compressa, verrebbe distrutta subito dai potenti succhi gastrici dello stomaco.
All’inizio l’insulina era di origine animale, estratta dal maiale o di origine bovina.
Attualmente le insuline sono di sintesi e la loro struttura è identica a quella di origine umana. Vi sono vari tipi di insulina, con inizio di azione più o meno rapido, e che hanno diversa durata di azione.
Il pancreas artificiale? Ci stiamo avvicinando.
Un punto fondamentale, e che non si riesce ancora a restituire al giovane con diabete, è quello dell’automaticità del rifornimento di insulina, cioè fare in modo che egli riceva automaticamente una certa quantità di insulina, tanta o poca, in modo automatico, a seconda delle sue necessità.
Ricordiamo che il pancreas, prima del diabete, produceva l’insulina in modo finemente regolato a seconda della glicemia, di minuto in minuto, giorno e notte, prima e dopo i pasti. Recuperare questa funzionalità equivale in pratica ad ottenere la guarigione del diabete.
La ricerca sta cercando di arrivare a questo obiettivo, con lo studio e la sperimentazione di sistemi che assomiglino ad un pancreas artificiale.
I nuovi microinfusori, collegati a sensori glicemici, sono già in grado di fermare automaticamente la somministrazione di insulina in caso di glicemia bassa.
Si stanno sperimentando sistemi che possano aumentare l’insulina in caso di glicemia alta, come dopo un pasto.
Conclusioni
Il diabete nei bambini è una malattia che può essere grave, se non diagnosticata precocemente.
È molto importante che i genitori portino il bambino dal medico ai primi sintomi.
Se il tuo bambino urina e beve più del solito, o ricomincia a fare la pipì a letto, POTREBBE AVERE IL DIABETE!
Con le risorse e conoscenze disponibili oggi, occorre riconoscere che il diabete si cura molto bene, ma non si può ancora guarire.
Potete vedere altre informazioni sul diabete del bambino in questa pagina dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, di Roma.
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Continua a LeggereDiabete nei bambini. Cos’è, come si manifesta e come si cura?