Come riconoscere un’intossicazione da paracetamolo? Cosa fare?

L’intossicazione da paracetamolo, la tachipirina tanto per intenderci, è una delle cause più frequenti di avvelenamento che vediamo in pronto soccorso.

Pensate che ogni anno in Italia ci sono circa 20000 bambini intossicati che si rivolgono al Pronto Soccorso, e nella maggior parte dei casi si tratta di farmaci, soprattutto il paracetamolo. 

Di solito i genitori pensano che la tachipirina sia la medicina più innocua di questo mondo, anche perchè si prende senza ricetta. 

Intendiamoci, il paracetamolo è sicuro, se viene usato nel modo corretto con i giusti dosaggi. 

Ma se si somministra una dose eccessiva, oppure se il bambino si intossica perché beve dal flacone o mangia delle compresse, la situazione può essere grave. 

Se l’intossicazione da paracetamolo non viene riconosciuto tempestivamente, può dare una malattia al fegato così grave che serve un trapianto epatico d’urgenza.

Attenzione. Tutti i contenuti di questo sito web sono solo a scopo informativo. Non sostituiscono la visita del medico e non costituisceono un consiglio sanitario o personale. Consultate sempre un professionista qualificato per qualsiasi questione relativa alla vostra salute.

Perché è così frequente l’intossicazione da paracetamolo?

L’intossicazione da tachipirina è così frequente per una combinazione di motivi.

Si pensa che sia una medicina innocua

Praticamente il paracetamolo è il farmaco più utilizzato al mondo nei bambini, per curare la febbre e il dolore, come ad esempio il mal d’orecchio.

Si trova in libera vendita, non serve la ricetta.

Per questi motivi si pensa che la tachipirina sia un farmaco sostanzialmente innocuo, anche se si prendono delle dosi maggiori.

Per cui spesso i genitori somministrano delle dosi supplementari in caso che la febbre resti alta. Se non si sta attenti si può arrivare al sovradosaggio. 

Le diverse confezioni possono contenere concentrazioni diverse. 

Ad esempio le gocce di tachipirina sono molto più concentrate dello sciroppo. 

Oppure è facile confondersi con le supposte, che sembrano tutte simili, ma hanno dosaggi diversi. 

Il paracetamolo è contenuto in molti farmaci da banco. 

Diversi farmaci per il raffreddore o la tosse contengono paracetamolo. Sono farmaci in libera vendita. 

Spesso non ci si rende conto e si somministrano questi farmaci, perché il bambino ha la tosse, due o tre volte al giorno e in più si da la tachipirina per la febbre. 

Allora si sta somministrando una dose eccessiva e il bambino rischia l’intossicazione. 

Il paracetamolo è presente in tutte le case

Un’altro motivo è che è un farmaco che hanno tutti, genitori e spesso nonni, per cui se non è custodito bene, il bambino lo trova facilmente. 

Rapido assorbimento

Infine questo farmaco ha delle caratteristiche che aumentano il rischio di intossicazione, cioè l’assorbimento molto rapido. In pratica quando il bambino lo prende il farmaco va rapidamente nel sangue, e arriva al fegato.

Come fa a provocare danni il paracetamolo?

Il paracetamolo, una volta ingerito passa poi nel fegato e produce una sostanza tossica. 

Quando viene dato alle dosi normali questa sostanza viene neutralizzata dagli antiossidanti che il fegato produce, e non succede nulla. 

Ma quando vi è un sovradosaggio, cioè il paracetamolo e dato in dosi eccessive, o per un errore nella terapia, o per un avvelenamento accidentale, succede la seguente cosa.

La sostanza tossica viene prodotta in grandi quantità, e quindi il fegato esaurisce le sue riserve di sostanza antiossidante che la bloccano, la neutralizzano.

Quindi la sostanza tossica si accumula, agisce indisturbata e uccide le cellule del fegato.

Come si può arrivare al sovradosaggio, cioè a dare una dose tossica?

Una delle situazioni più frequenti è questa. 

Il bambino ha la febbre alta, e allora il genitore somministra il paracetamolo alla dose normale. 

Poi dopo due o tre ore la febbre risale alta. 

Allora il genitore, per cercare di ridurla, senza aspettare le 6-8 ore, somministrare un’altra dose di paracetamolo, magari un pò ridotta. 

Se questa situazione si verifica altre volte nella giornata, magari per più giorni, si può arrivare alla dose tossica. 

Un’altra situazione è questa. 

I genitori somministrano il paracetamolo per la febbre e contemporaneamente danno, due o tre volte al giorno, uno sciroppo per la tosse o raffreddore che contiene paracetamolo.

Qual’è la dose tossica di paracetamolo?

Se il bambino ha assunto le dosi che vedete sotto, o una dose maggiore, conviene chiamare un centro antiveleni, o portare il bambino al Pronto Soccorso. 

Dose tossica per un’unica somministrazione.

Una dose molto alta (es. il bambino ha bevuto accidentalmente lo sciroppo o mangiato delle compresse) può essere tossica. 

La quantità ritenuta tossica per una singola dose è questa:

150 mg ogni kg di peso

Ad esempio:

  • un bambino di 10 kg che ha mangiato tre compresse effervescenti da 500 mg.
  • un bambino di 10 kg che ha preso 60 ml di sciroppo (esempio mezzo flacone di tachipirina sciroppo).

Dose tossica giornaliera.

Anche se al bambino sono state somministrate delle dosi eccessive si può andare incontro alla intossicazione. 

La dose tossica giornaliera è la seguente.

200 mg per ogni kg di peso per una giornata

Esempio:

  • un bambino di 10 kg che ha preso in una giornata 80 ml di tachipirina sciroppo, es. 10 ml di tachipirina sciroppo ogni 3 ore. (al posto della dose giusta di 5 ml ogni 6 ore)
  • oppure ha preso due farmaci che contengono paracetamolo. es un bambino di 10 kg che ha preso ogni 6 ore 10 ml di tachipirina sciroppo e altre 4 volte al giorno babyrinolo sciroppo 10 ml (che contiene la stessa quantità di paracetamolo della tachipirina)

Oppure, per due giorni la dose tossica è la seguente:

150 mg per ogni kg di peso al giorno, per due giorni consecutivi

Esempio:

  • un bambino di 10 kg che ha preso ogni giorno 60 ml di sciroppo, per due giorni consecutivi, es. 10 ml di tachipirina sciroppo ogni 4 ore. (al posto della dose giusta di 5 ml ogni 6 ore).

In caso di dubbio chiamate il centro antiveleni o portate il bambino in pronto soccorso.

Se avete qualche dubbio di avere dato delle dosi eccessive di paracetamolo, magari perchè la febbre non scendeva, contattate il centro antiveleni o andate in Pronto Soccorso. 

Conviene farlo anche se non vi ricordate più la dose che avete dato, perché in ospedale è possibile misurare il paracetamolo nel sangue e sapere così se il bambino rischia l’intossicazione. 

Quali sono i sintomi della intossicazione da paracetamolo? 

Purtroppo non sono facilissimi da riconoscere perché sono dei sintomi comuni, assomigliano a quelli di una infezione virale, magari il motivo per cui si sta somministrando la tachipirina.

Poi questi sintomi non compaiono subito, ma a distanza di diverse ore.

I sintomi più frequenti sono la nausea, vomito, mancanza di appetito, stanchezza, mal di pancia.

Se l’intossicazione non viene riconosciuta e iniziano a comparire danni al fegato, allora il bambino inizia ad avere una colorazione gialla della pelle, vi è stanchezza estrema e stato confusionale. 

Cosa devo fare se il mio bambino ha accidentalmente bevuto lo sciroppo di paracetamolo, o mangiato delle compresse?

La cosa migliore da fare è di chiamare subito il centro antiveleni.

Come si fa la diagnosi precisa di intossicazione da paracetamolo?

Una volta posto il sospetto, il medico, in ospedale, farà degli esami del sangue per determinare il livello del paracetamolo nel sangue. Poi farà degli esami per vedere se vi sono già dei danni al fegato, che però spesso non compaiono subito ma dopo 24-36 ore. E altri esami più specifici.

Una volta scoperta l’intossicazione, come si può curare?

Per fortuna, se si arriva in tempo, esiste un antidoto che si chiama Acetilcisteina

Questa sostanza aumenta il livello di antiossidante, e così neutralizza il prodotto tossico del paracetamolo.

Per avere una buona efficacia questo antidoto deve essere somministrato entro le otto ore dall’ingestione del paracetamolo.

Ecco perché in caso di sospetto l’antidoto viene somministrato entro le 8 ore, senza aspettare se il bambino abbia dei sintomi o dei disturbi qualsiasi, che possono comparire anche il giorno dopo l’ingestione, quando potrebbe essere troppo tardi.

Entro 2-3 ore dall’ingestione è possibile somministrare dei prodotti a base di carbone attivo per cercare di ridurre l’assorbimento del paracetamolo ancora presente nello stomaco o intestino. 

Come prevenire l’intossicazione da paracetamolo?

Vi sono delle misure indispensabili di prevenzione, da adottare sempre. 

Non cercate di ridurre la febbre se il bambino non sta male. 

La febbre di per sé non è dannosa per il bambino. Lo aiuta a combattere le infezioni. Non conviene dare il paracetamolo ogni volta che sale, ad esempio sopra i 38. 

Se il bambino sta bene, gioca, non si lamenta, o sta dormendo, non è necessario somministrare il paracetamolo, come la Tachipirina, per abbassarla. 

Anche perchè la febbre lo aiuta a combattere le infezioni. 

Non superare i dosaggi consigliati di paracetamolo e rispettare l’intervallo di tempo tra una dose e l’altra.  

Il paracetamolo va somministrato alle dosi consigliate in base al peso. Leggete attentamente il foglietto illustrativo per sapere la dose esatta in millilitri. Attenzione che a volte diversi sciroppi hanno delle concentrazioni diverse e quindi i dosaggi sono diversi.

Se il bambino ha la febbre alta poche ore dopo aver somministrato il paracetamolo, resistete alla tentazione di dare un’altra dose prima delle 6 ore. 

Potete somministrare un altro farmaco anti febbre, come l’ibuprofene, o cercare di ridurre la febbre con mezzi fisici, ad esempio delle spugnature.

Usate sempre il misurino delle confezione

Usate sempre e solo il cucchiaino o misurino che trovate nella confezione originale, tarato in mg o ml o peso. Non usate mai il cucchiaio o il cucchiaino da cucina per dare il farmaco. Correte il rischio di sbagliare dosaggio. 

Guardate sempre l’etichetta dei farmaci da banco che comprate.

Se il farmaco per la tosse o raffreddore contiene paracetamolo, non usatelo mai insieme alla tachipirina o altro farmaco che contiene sempre paracetamolo. 

Se il bambino ha la febbre, usate solo la tachipirina.

Tenete il paracetamolo chiuso a chiave in un posto irraggiungibile

Anche se lo tenete in alto, magari in un cassetto o scatola, il bambino può in qualche modo riuscire a raggiungerlo. È già successo. Prende una seggiola, si arrampica sul mobile e prende il farmaco. 

Mettete il paracetamolo, come tutti i farmaci, in un cassetto o armadio chiuso a chiave o con chiusura di sicurezza a prova di bambini.

Referenze bibliografiche. 

Sztajnkrycer MJ, Bond GR. Chronic acetaminophen overdosing in children: risk assessment and management. Curr Opin Pediatr 2001; 13:177.

Heubi JE, Barbacci MB, Zimmerman HJ. Therapeutic misadventures with acetaminophen: hepatoxicity after multiple doses in children. J Pediatr 1998; 132:22.